Lotta al cancro: necessario aumentare le risorse

Sul cancro occorre aumentare risorse, personale qualificato e prevenzione, garantendo pari condizioni di accesso a prevenzione e cure per tutti i cittadini.

“Questa mozione dimostra la volontà politica del Parlamento nel perseguire un impegno a tutela della salute dei cittadini e cittadine su un tema drammatico, come quello del cancro. L’unanimità dimostra che sulla salute non ci possono essere dei distinguo: rimane una priorità, un diritto alla cittadinanza che non può essere messo in discussione da nessun governo e da nessun partito politico”. 

L’ho detto, intervenendo alla Camera per dichiarare il voto favorevole del nostro gruppo a una mozione riguardante prevenzione e cura del cancro.

La salute è anche una questione di democrazia e giustizia sociale. Garantire una reale parità di accesso alle cure rappresenta un impegno, caposaldo del nostro vivere comune e questo deve avvenire indipendentemente dal territorio di residenza o dalle proprie possibilità economiche. Esiste un tema di disuguaglianza di accesso alle prestazioni sanitarie – come avevo già sottolineato in un emendamento alla legge di bilancio, riguardo agli screening mammografici – che è discriminatorio e contrario a quanto espresso anche dall’art. 32 della nostra Costituzione. 

La prevenzione è il primo strumento importante per sensibilizzare la popolazione. La patologia è in costante aumento in Italia e in tutto il mondo. Occorre dunque mettere al centro il malato, fornire assistenza a 360 gradi, potenziare le cure vaccinali (come quello contro l’HPV) e arginare fattori di rischio comportamentali che aumentano di tre volte il rischio di contrarre la malattia, tra cui fumo, mancanza di sport e cattiva alimentazione. L’obiettivo che si è posta la UE è ambizioso: accrescere il tasso di sopravvivenza per tutti i tumori entro il 2030, portandolo dal 47 al 75% e da qui deriva anche il nostro piano nazionale contro i tumori che deve aumentare screening e attività diagnostica che siano accessibili a tutti. Per questo servono investimenti. Bene i fondi legati al PNRR, ma occorre fare di più, finanziando la medicina pubblica e del territorio e monitorando il lavoro delle Regioni, che devono fornire un servizio omogeneo su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda la ricerca, occorre evitare che i nostri giovani vadano a farla esclusivamente all’estero perché non trovano qui condizioni dignitose di lavoro. Infine non dobbiamo lasciare sole le famiglie, i caregiver, chi assiste i malati oncologici e il loro percorso di riabilitazione, aumentando risorse e personale, adeguato e formato, nelle strutture pubbliche.