Emendamento PD per la stabilizzazione dei ricercatori precari

Stabilizzazione dei lavoratori precari IRCSS e IZS: un emendamento PD impegna il Governo a stabilizzare centinaia di lavoratori nei primi provvedimenti utili.

Nei giorni scorsi era stato approvato all’unanimità in commissione congiunta Affari Sociali e Finanze l’emendamento per la stabilizzazione dei lavoratori precari degli IRCCS e IZS. Una misura giusta e doverosa. Tuttavia, a causa dell’approssimazione e della superficialità del Governo, questo emendamento, insieme ad altri, non aveva la necessaria copertura economica, tanto da dover tornare in Commissione, con un certo imbarazzo della maggioranza. 

In particolare, è bene dirlo, il Governo ha cambiato idea e chiesto alla maggioranza che lo sostiene di sopprimere l’emendamento, assumendosi una responsabilità gravissima. La maggioranza ha così bocciato la stabilizzazione del personale e la motivazione è che non ci sono risorse idonee ad assumere a tempo indeterminato il nuovo personale di ricerca sanitaria. Copertura che secondo noi, invece, già c’era. Insomma è mancata la volontà del Governo di porre rimedio a una stortura che ha comportato in questi anni una condizione di lavoro precaria di tanti ricercatori, che vivono da anni con tratti a tempo determinato, senza nessuna possibilità di stabilizzazione. Eppure, non era questo il governo della natalità, che vuole far rientrare i cervelli in fuga, quello che vuole aiutare le famiglie? Possono questi ricercatori, tra cui molte giovani donne, permettersi un progetto di vita in queste condizioni? Serve un impegno serio e cogente per recuperare questa situazione. 

Per questo motivo, dopo una discussione molto determinata, in sede di esame degli ordini del giorno del cosiddetto “Decreto bollette”, in aula ne è stato approvato uno del PD a firma dei componenti della Commissione Affari Sociali, Furfaro, Malavasi, Girelli, Stumpo e Ciani, che impegna il governo a stabilizzare centinaia di lavoratori e lavoratrici precari impegnati presso gli IRCCS e IZS nei primi provvedimenti utili. Ovviamente il primo sarà l’approvazione del Decreto sul rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni (ac 1114): vedremo se sarà la volta buona!

L’ordine del giorno va a sanare un’ingiustizia e impegna il governo a una misura giusta e urgente, che porrebbe fine alla precarizzazione sistematica adottata per decenni nei confronti di questa particolare categoria di lavoratori della sanità pubblica. Parliamo di biologi, chimici, fisici, farmacisti, statistici, ingegneri, data manager, grant officer, infermieri, tecnici e tanti altri lavoratori della ricerca sanitaria pubblica precari, con un’anzianità media di contratti atipici di 12 anni e con picchi di oltre 30 anni. Si tratta di numeri altissimi di persone che si sono viste negare fino a ora contributi pensionistici, ferie, congedi parentali, maternità, TFR, e che si scontrano col paradosso di quanto sia indispensabile il loro lavoro per diagnosi e terapie innovative di malattie gravi e invalidanti, di speranza di cure future per malattie oggi ancora incurabili. Ci aspettiamo che il governo adotti la misura nel primo provvedimento utile.