Cannabis terapeutica: proposta di legge PD

Cannabis terapeutica: proposta di legge PD per disciplinarne l’uso e facilitarne l’accesso ai pazienti su tutto il territorio nazionale.

Mercoledì 12 luglio ho partecipato alla conferenza stampa in cui la collega On. Antonella Forattini ha presentato la sua proposta di legge sulla cannabis terapeutica, di cui sono co-firmataria. Insieme a noi sono intervenute la dr.ssa Gisella Lonati, medico anestesista, e la dr.ssa Elena Guidotti, farmacista, che hanno collaborato ai contenuti del testo.

Rendere più accessibili per i pazienti le cure, superando ostacoli burocratici, peculiarità regionali e difficoltà di approvvigionamento, e mettendo nel contempo l’Italia in grado di sopperire al fabbisogno reale di medicinali a base di cannabis grazie a un attento monitoraggio, accompagnato da studi scientifici, informazione e formazione per i medici: sono questi gli obiettivi principali della proposta di legge. Le proprietà terapeutiche della cannabis, infatti, sono note da tempo, in particolare nell’ambito del trattamento sintomatico del dolore con spasticità associate alla sclerosi multipla o a danni del midollo spinale, nell’anoressia da sindrome da immunodeficienza acquisita, nella nausea o vomito associati alla chemioterapia, nel dolore cronico associato al sistema nervoso.

Tuttavia, se da una parte della comunità scientifica – in particolare da chi si occupa di terapia del dolore – arriva la richiesta di estendere la possibilità di prescrivere i prodotti terapeutici a base di cannabis a tutti i medici del Servizio Sanitario Nazionale, dall’altra non si può ignorare la necessità di una maggiore informazione che eviti speranze illusorie nei pazienti, riconduca su basi scientifiche l’impiego della cannabis, non ne sottostimi l’interferenza con altre terapie e supporti i medici in un apposito percorso formativo. 

In Italia nel 2007 l’allora Ministro della salute, Livia Turco, aveva autorizzato l’uso terapeutico del delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), principale principio attivo della cannabis. Nonostante questo, però, ancora oggi la possibilità di accedere alla cannabis terapeutica è, di fatto, pregiudicata da vincoli amministrativo-burocratici, per superare i quali è necessario un intervento legislativo di semplificazione delle procedure, sia per l’approvvigionamento delle materie prime per la produzione nazionale, sia per la concreta messa a disposizione dei preparati per i pazienti, superando la disomogeneità del panorama legislativo regionale.

La proposta di legge intende regolamentare in maniera omogenea sul territorio nazionale il regime di produzione, prescrizione e dispensazione di farmaci a base di cannabis, facilitando l’accesso alle cure. Per uso medico si intende l’assunzione di medicinali a base di cannabis che il medico curante prescrive dopo la valutazione del paziente e la diagnosi, per una opportuna terapia. Inoltre, per ottenere un report aggiornato dei risultati, si dispone che le Regioni, coordinate dall’Istituto superiore di sanità, provvedano alla raccolta di informazioni relative ai pazienti ai quali sono erogati i medicinali a base di cannabis, con particolare riferimento ai risultati delle terapie, così come si prevedono azioni concrete di formazione e informazione, rivolte a medici e operatori sanitari, in particolare rispetto all’uso dei prodotti a base di cannabis nelle terapie del dolore. Intendiamo, in questo modo, uniformare il più possibile l’utilizzo, la prescrizione e l’accessibilità di questi farmaci sull’intero territorio nazionale, perché, anche in questo caso, non è ammissibile che alcuni cittadini, per varie ragioni, siano esclusi da un trattamento medicinale in grado di portare loro giovamento e sollievo.