La vicenda di Ilaria e Leonardo Sassone portata all’attenzione del Ministro degli Esteri

La vicenda di Ilaria e Leonardo Sassone portata all’attenzione del Ministro degli Esteri: ho chiesto l’intervento del vicepremier per sbloccare la situazione.

Dando seguito all’impegno nelle scorse settimane, ho scritto una lettera al Ministro Tajani per chiedere un suo impegno formale e diretto per tutelare gli interessi di Ilaria Sassone e di suo figlio Leonardo.

Parliamo di un caso caso che da oltre sei anni vede una cittadina italiana, residente a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, vivere una condizione di ingiustizia e sofferenza per la sottrazione del figlio Leonardo da parte del padre, un cittadino tedesco attualmente domiciliato in Turchia. Dopo che nel 2021 lo stesso Tribunale turco aveva confermato l’ordine di ritorno del minore in Italia, il padre ha più volte impugnato i vari provvedimenti, comrpeso quello dello scorso 13 aprile 2023 con cui il Tribunale di primo grado ha ribadito, per la terza volta, l’obbligo di rientro del minore.

Ai sensi della Convenzione de L’Aja, il procedimento si sarebbe dovuto concludere entro sei settimane, ma i tempi della giustizia turca non lo hanno consentito, nonostante le autorità italiane avessero formalmente richiesto il rispetto del termine previsto. Ad oggi, il procedimento disciplinato dalla Convenzione risulta inspiegabilmente ancora pendente nonostante il Tribunale di primo grado abbia ribadito per ben tre volte l’obbligo di rientro di minore in Italia. Il padre, infatti, ha impugnato per l’ennesima volta la decisione, rimandando il giudizio ancora alla Corte d’Appello di Smirne. L’eccessiva e inaccettabile durata del processo, riconosciuta dal Ministero degli Esteri nelle risposte alle interrogazioni parlamentari depositate, rappresenta una manifesta violazione del principio generale ispiratore dell’intera Convenzione de L’Aja secondo il quale le procedure di rimpatrio, intrinsecamente caratterizzate da somma urgenza, devono essere definite nel più breve tempo possibile.

Per tutte queste ragioni, ho chiesto al Ministro, a nome della famiglia, di adoperarsi in ogni sede e con tutti i mezzi a sua disposizione per consentire il ricongiungimento della madre con il bambino come, del resto, stabilito da ben tre sentenze. Sono certa che il Ministro Tajani farà la sua parte per sanare questa terribile ingiustizia che sta generando grande dolore.