A rischio la raccolta di sangue e plasma: mia interrogazione al Ministro della Sanità

A rischio la raccolta sangue e plasma: interrogazione al Ministro della Sanità.

Lo scorso 26 novembre è entrato in vigore il Decreto Interministeriale in merito al possibile arruolamento di personale medico, in regime di volontariato, da parte di enti o di associazioni che effettuino raccolta di sangue ed emocomponenti senza scopo di lucro. Il decreto aggiorna l’art.12 del cosiddetto “Dl Bollette” che autorizzava, in via sperimentale fino al 2025, i medici specializzandi a percorrere questa opportunità lavorativa. Con la previsione che d’ora in avanti gli specializzandi lavorino a titolo gratuito e volontario si rischia di far venire meno la raccolta in almeno la metà dei centri che si avvalgono per i prelievi proprio di specializzandi che, non più retribuiti, potrebbero rinunciare all’incarico.

Insieme ai colleghi della Commissione Affari Sociali abbiamo ho depositato un’interrogazione al Ministro Schillaci per sapere se non ritenga di chiarire al più presto i dubbi interpretativi sul Decreto, modificando il provvedimento per fare in modo che non sia messa a rischio la raccolta sangue in molte Regioni.

Il Decreto, infatti, lascia molti interrogativi che rischiano di vanificare tutti quei risultati che, negli ultimi anni, avevano portato a contrastare in modo efficace la carenza di personale sanitario nei centri di raccolta. Chiediamo, insieme ad Avis e a FederSpecializzandi, che il governo chiarisca ogni dubbio, riveda la sua scelta al fine di continuare a garantire i servizi di emoraccolta. In molte regioni, e in particolare Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna se gli specializzandi rinunciassero potrebbe saltare la raccolta sangue e sarebbe gravissimo.