Giustizia, garantire il pieno funzionamento del Tribunale per i Minori di Bologna
Giustizia: garantire la piena funzionalità del Tribunale per i Minori. Anche il territorio di Reggio Emilia coinvolto dalle difficoltà legate a carenze di personale e risorse riscontrate a Bologna.
Il Tribunale per i Minorenni di Bologna soffre, da tempo, di una carenza di organico stimato in circa il 52% in mento rispetto all’effettivo fabbisogno.
Per questo – insieme ai colleghi Serracchiani, Di Biase, Gianassi, Lacarra, Zan, Rossi, De Maria e Merola – ho presentato un’interrogazione urgente al Ministro della Giustizia per sapere quali misure intenda adottare in merito.
Vale la pena ricordare che ci riferiamo a un’utenza che copre quella dell’intera regione Emilia-Romagna, con un bacino di circa 4 milioni e mezzo di persone. Sono circa 3.500 i minori in carico al distretto bolognese, compresi quelli di Reggio Emilia, e in questi numeri sono considerati anche le adozioni, con relative richieste, e i procedimenti sulla responsabilità genitoriale. Si apprende ora che la Presidente del Tribunale di Bologna ha chiesto al Ministero – senza successo – un ampliamento dell’organico, poiché i numeri riferiti al personale attualmente in servizio non sono minimamente proporzionati alle esigenze del distretto.
Già prima della Riforma Cartabia, uno dei motivi delle disfunzionalità di tutti i Tribunali per i Minori italiani era la carenza d’organico amministrativo e giurisdizionale, che crea un insostenibile rallentamento della durata dei procedimenti, con la conseguente difficoltà nella gestione dei fascicoli che spesso non trovano più neppure lo spazio fisico per una decorosa collocazione. Dallo scorso 1 luglio, con l’introduzione del PCT – migrazione dal sistema SIGMA al sistema SICID – si assiste all’effetto paradossale per cui uno strumento informatico che dovrebbe velocizzare ed evitare l’accesso fisico degli avvocati alle Cancellerie, funzionando solo parzialmente, ha rallentato ulteriormente la lavorazione dei fascicoli. Le modalità di accesso alla Cancelleria Adozioni sono inaffrontabili: gli avvocati, così come gli utenti privati, devono prendere appuntamento telefonico, ma i numeri indicati o sono occupati, oppure non risponde nessuno.
Tutto questo è inaccettabile. Ritengo urgente che il Ministro intervenga: le gravi criticità impediscono l’esercizio di diritti fondamentali, costituzionalmente garantiti e indispensabili, tra cui una grave compromissione del fondamentale diritto di difesa dei minori e degli adulti, la tardività nelle dimissioni di minori e madri dalle strutture comunitarie, con conseguente danno ai minori e ai genitori, l’irreperibilità di alcuni fascicoli per settimane, a volte mesi. Pensiamo anche al caso delle adozioni, che sono paralizzate, con la conseguenza che molti minori non ricevono il cambio del cognome, un sostanziale per la loro vita. Non assumono lo status giuridico di “figlio” della coppia o del singolo che attende la sentenza di adozione, con conseguente altro danno erariale, in quanto l’Ente Pubblico Locale sino a quando il minore non risulta figlio adottato, continua a versare i contributi mensili alla famiglia che lo accoglie. Occorre intervenire, dunque, per garantire la piena funzionalità del Tribunale.