Ipotesi di chiusura per il Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna Occidentale della Polizia: “Accanimento contro un territorio”.

L’ipotesi di chiusura del Reparto Prevenzione Crimine Emilia-Romagna Occidentale – che ha competenze sui territori di Reggio Emilia, dove ha sede, Modena, Parma e Piacenza – è l’ennesimo colpo che il Governo vuole infliggere alla città di Reggio Emilia, con evidenti implicazioni politiche.

I dati esposti dai sindacati sono eloquenti: lo scorso anno sono stati impiegati oltre 2mila equipaggi, che hanno proceduto al controllo di 50mila persone circa, la gran parte di queste pregiudicate. Nel corso di questi controlli sono state denunciate più di 100 persone e le unità operative, impiegate anche nelle zone di spaccio, hanno effettuato numerosi arresti e sequestrato considerevoli quantitativi di sostanze stupefacenti.

Parliamo di operazioni condotte soprattutto in zone considerate a rischio degrado, e microcriminalità individuate dai vari Comitati per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica provinciali. Tanto che il Reparto in questione è da sempre considerato un fiore all’occhiello della Polizia di Stato. Quindi, mentre da un lato la destra reggiana invoca la presenza dell’esercito in zona stazione, dall’altro il loro governo procede a smantellare una preziosa unità operativa, per una riorganizzazione che, oltre tutto, andrà a incidere pesantemente anche sulla vita e sulle famiglie della cinquantina di agenti coinvolti”.

Dopo il caso dell’Agenzia delle Dogane, ancora una volta trovo imbarazzante questo modo di agire da parte del Governo, la cui unica giustificazione è chiaramente il voler colpire un territorio, una città, per tutt’altre ragioni rispetto a una semplice riorganizzazione di uffici. Il tema della sicurezza è da anni cavalcato dalla destra reggiana, che mai, però ha condiviso idee o proposte in merito. Alla prova dei fatti, questa pare essere la loro soluzione: chiudere e trasferire un reparto di Polizia.