PNRR, : “Tagli ai Comuni, fermare questa follia”

PNRR, : “Tagli ai Comuni, fermare questa follia”.

Con una decisione incredibile e paradossale, il Governo pare intenzionato a penalizzare fortemente i Comuni che hanno ricevuto i finanziamenti PNRR e sono impegnati nella realizzazione delle opere pubbliche con tagli ingenti di risorse di parte corrente. Il taglio previsto per gli enti locali sarà quest’anno di 250 milioni, primo “assaggio” di ciò che è stato previsto fino al 2028, vale a dire una sforbiciata di 1 miliardo e 250 milioni.

La scelta più grave e incomprensibile è che il MEF intende ripartire questo taglio colpendo i Comuni in misura direttamente proporzionale ai finanziamenti PNRR ricevuti. Quindi, i tagli saranno più pesanti per chi avrà investito in scuole, servizi, territorio e ambiente: chi è stato più bravo, viene punito.

Raccolgo, dunque, l’appello lanciato da ANCI e UPI, che chiede a deputati e senatori di fermare questa follia. Lo faccio, a maggior ragione, essendo stata fino a poco tempo fa una sindaca, a guida proprio di un’amministrazione capace di vincere molti bandi PNRR e di portare sul proprio territorio risorse e possibilità, per ripartire dopo i drammatici anni della pandemia. Comuni e Province che hanno lavorato sul PNRR, hanno spesso aggiunto proprie risorse per far sì che i vari progetti vedessero la luce, dato che il Governo non ha sostenuto l’aumento dei costi legati alle materie prime e all’’energia. Invece che incoraggiare questa importante operazione di riqualificazione e rilancio dei nostri territori, il Governo ora fa addirittura retromarcia e, oltre al danno per cittadini e imprese, ci sarà anche la beffa di veder fallire i progetti PNRR che le varie istituzioni locali, con molti sacrifici, stanno portando avanti, con impegno e capacità.

Perché – e lo posso testimoniare – ottemperare ai vari regolamenti legati ai bandi e ai finanziamenti è stata spesso una vera e propria corsa a ostacoli.
Far morire progetti già avviati, e in alcuni casi già conclusi, è puro masochismo istituzionale. Mi auguro che la maggioranza abbia la decenza di recedere da questo assurdo proposito.