PNRR, dal governo tagli ai Comuni del reggiano per 1,6 milioni di euro ogni anno
PNRR, dal governo tagli ai Comuni del reggiano per 1,6 milioni di euro ogni anno.
Per il prossimo quinquennio saranno prelevati 1,25 miliardi ai Comuni italiani, colpendo in modo particolare quelli che sono riusciti – con lavoro e impegno – a ottenere più fondi PNRR. È scritto nero su bianco su un documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, attualmente nascosto all’opinione pubblica in attesa delle elezioni. Così, solo dopo il voto, i cittadini conosceranno la “sorpresa” che li aspetta, perché dopo le sforbiciate a sanità, scuola, disabilità, non autosufficienza e dopo i tagli al PNRR, adesso la scure si abbatte sulle amministrazioni comunali.
I tagli in provincia di Reggio Emilia saranno complessivamente pari a 8 milioni circa, di cui oltre 2,8 milioni di euro solo a Reggio Emilia (qui tutti i tagli annui previsti per i Comuni della provincia).
La premier invece di fare proclami entusiastici e senza contraddittorio sull’azione di Governo, spieghi questi tagli vergognosi ai Comuni. Dopo 18 mesi, pensano di rimpinguare le casse dello Stato sottraendo risorse ai Comuni, gli enti più vicini ai cittadini. Questo significa meno servizi, a partire da quelli socioassistenziali, meno sussidi per le famiglie, meno aiuti per il caro vita, meno risorse per trasporti, meno per manutenzioni, immobili, asili nido e rigenerazione urbana. La priorità della premier Meloni sono i campi profughi in Albania, che costano 800 milioni ai cittadini italiani, mentre gli stessi cittadini vengono abbandonati e penalizzati dalle decisioni infauste di questo Governo.
Continuiamo a rilanciare l’appello di ANCI e UPI, che chiedono ai Deputati di fermare questa scelta scellerata: invece di incoraggiare i Comuni che hanno speso meglio le risorse per riqualificare i territori, dimostrare capacità progettuali e buona programmazione, li si costringe a interrompere tanti progetti che stanno portando avanti, tagliando pesantemente sulla pelle dei cittadini. Faremo sentire la nostra voce in parlamento, nei territori, nei consigli comunali, per difendere i nostri amministratori che ogni giorno garantiscono servizi eccellenti alle nostre comunità, pur abbandonati dal Governo. Una scelta sconcertante”.