La scuola, un mondo straordinario: i miei auguri per il nuovo anno scolastico
Al via il nuovo anno scolastico: la scuola è un mondo straordinario, non può essere continuamente svilito da tagli di risorse e opportunità sprecate.
L’inizio delle lezioni del calendario scolastico, da sempre, costituisce un momento molto significativo nella vita delle famiglie dei ragazzi e delle ragazze che si accostano a un nuovo anno e a un nuovo percorso di impegno e studio, ma anche di relazioni e crescita. Purtroppo, questo nuovo anno si apre all’insegna di una sempre maggiore precarietà, cui si aggiunge la sciagurata legge sull’autonomia differenziata.
Negli ultimi anni, a Reggio Emilia è stato fatto molto in tema di edifici e servizi, tanto che già oggi vediamo la consegna di nuove strutture – o di parte di esse, come nel caso del polo scolastico di via F.lli Rosselli – attese da tempo e fortemente volute dall’amministrazione provinciale, grazie ai numerosi cantieri in corso portati avanti in questi anni e anche alle risorse del PNRR. La scuola rappresenta uno spazio essenziale in cui offrire a tutti uguali opportunità di crescita. Eppure, i dati forniti dallo stesso Ministero dell’Istruzione e del Merito ci consegnano un panorama nazionale frammentato, che vede forti disuguaglianze territoriali nell’offerta di servizi, con una costante contrazione di risorse destinate al comparto scuola nel prossimo triennio. Il PNRR offre un’opportunità unica per colmare i numerosi divari esistenti, per ammodernare il patrimonio edilizio, mettendolo a norma e riqualificando gli spazi, ma anche per sviluppare nuovi progetti didattici: basti pensare, per quanto riguarda la provincia reggiana, agli oltre 30 milioni di euro destinati a interventi a Reggio Emilia per la scuola media Amedeo D’Aosta, a Correggio per la primaria Don Pasquino Borghi, a Pratissolo di Scandiano, a Cerredolo, alla primaria Pezzani di San Polo, per citare alcuni esempi, cui si aggiungono ulteriori fondi per progetti su mense, tempo pieno, palestre (a cui sono destinati altri 20 milioni di euro complessivi nella nostra provincia) e poli per l’infanzia.
In questo contesto, che vede luci ed ombre, interviene però la legge sull’autonomia differenziata, con l’istruzione che rientra tra le 23 materie che potranno essere interamente devolute alle Regioni, dopo che il Governo ne avrà individuato i LEP. Ma su quali parametri verranno scelti i LEP necessari a garantire la medesima qualità non è dato saperlo. Ci saranno dunque programmi regionali differenziati? Ci saranno dirigenti nominati dal Presidente della Regione di turno e contratti regionali per i docenti, con differenti livelli salariali e con un notevole passo indietro verso le gabbie salariali che il nostro Paese ha già conosciuto? Sono alcune domande che nascono proprio dall’approvazione della legge sulla autonomia differenziata perché il Governo non ha fornito alcun ragguaglio in merito, così come non ci sono indicazioni chiare sul diritto allo studio, per garantire un accesso equo a mense e tempo lungo – strumenti fondamentali per combattere la dispersione scolastica e la povertà educativa – per rendere gratuiti trasporti e libri di testo, garantendo equità e pari opportunità per tutti e tutte. Un recente report di “Save The Children” rileva divari drammatici tra Regioni del Nord e del Sud del Paese e temo che le disuguaglianze possano peggiorare con l’autonomia differenziata, andando a regionalizzazione il sistema nazionale di istruzione. Finora questo Governo sul tema dell’educazione è intervenuto solo con battute estemporanee e spesso a sproposito, senza rendersi conto che in ogni scuola c’è il seme più prezioso per il nostro futuro.
La scuola è un mondo straordinario, che va conosciuto e rispettato, una ricchezza insostituibile per il nostro Paese, in cui lavorano dirigenti, insegnanti, personale – a cui va il mio più sincero augurio per questo nuovo anno di attività – che, con enorme dedizione e grande professionalità, come posso testimoniare, nonostante tutte le difficoltà e nonostante, come rilevato da OCSE, l’insegnamento sia tra le professioni ingiustamente meno retribuite, si mettono ogni giorno al servizio dell’educazione e delle nostre famiglie. Ma i miei auguri più grandi per il nuovo anno voglio farli a bambini e bambini, studenti e studentesse, alunni e alunne: proprio in questi giorni, in Parlamento, si sta discutendo del “Decreto sicurezza”, che pone serie limitazioni alla libertà di pensiero e ai punti di vista differenti, valori che si imparano sui banchi di scuola, grazie allo studio. Non è possibile che tutto questo impegno venga continuamente svilito per mancanza di risorse e abbondanza di luoghi comuni. A loro quindi auguro di potersi nutrire ogni giorno di nuove conoscenze, di essere rispettosi degli ambienti che li ospitano e, soprattutto, di tutti i compagni e le compagne che incontreranno, di essere curiosi, di far volare in alto il loro pensiero, perché di ognuno di loro abbiamo bisogno per difendere il pianeta, amare, essere felici e costruire una società migliore, più giusta e più equa.