Il Governo dice no allo psicologo a scuola

Il Governo dice no allo psicologo a scuola.

Nel corso dell’iter parlamentare sul “DDL Scuola” – un provvedimento che non condividiamo, caratterizzato da una logica solo punitiva – abbiamo provato a inserire un’idea per la crescita degli studenti e del loro benessere, per la creazione di un ambiente di apprendimento sereno e stimolante.

Io sono intervenuta in Aula, perché abbiamo proposto di permettere agli istituti di istituire nelle scuole di primo e secondo grado, servizi di psicologia scolastica.

Istituire nelle scuole questi servizi è un valido supporto per gli alunni, per gli insegnanti e per i genitori, per prendersi cura delle fragilità individuali, ma anche per favorire percorsi di presa in carico complessiva dell’intera classe: perché l’essere comunità e la convivenza si costruiscono, comunque, tramite percorsi educativi di apprendimento che riguardano tutti.

Mettere risorse sul benessere degli studenti e dei giovani è un investimento per il futuro del nostro Paese. Io ne posso parlare a ragion veduta, perché in provincia di Reggio Emilia sono più di 20 anni che abbiamo questi sportelli nelle scuole, che si sono rivelati degli strumenti preziosi. È evidente che gli enti locali e le scuole in questo percorso non possono essere lasciati soli. C’è bisogno di un’attenzione del Governo per dare loro quei fondi che possano permettere di attivare gli sportelli e di dotarsi di professionalità per essere in grado di aiutare i nostri giovani, facendoli sentire ascoltati e mai soli.
Servirebbe per il bene dei nostri ragazzi e delle nostre comunità: la Maggioranza ha votato contro.