Sanità al collasso: cade un diritto costituzionale

Sanità al collasso, si smantella un diritto costituzionale

Lunedì 23 giugno 29025 sono intervenuta in Aula nel corso dell’esame sulla proposta di legge a prima firma On. Andrea Quartini, contenente misure organiche su finanziamento, personale, digitalizzazione e governance del servizio sanitario nazionale. Ovviamente la Commissione Affari sociali ha conferito il mandato al relatore a riferire in senso contrario.

Il mio intervento

Sono intervenuta perché il servizio sanitario nazionale è una conquista democratica irrinunciabile. Ma oggi è in grave sofferenza e il Governo Meloni non solo non interviene, ma continua a indebolirlo deliberatamente. I dati Istat parlano chiaro: quasi 6 milioni di cittadini hanno rinunciato a visite ed esami per liste d’attesa troppo lunghe o perché non potevano permetterseli. Si tratta di una vera emergenza nazionale e le promesse del Governo sulle liste d’attesa e sul personale si siano rivelate “scatole vuote”. Assenza di investimenti strutturali, carenza cronica di medici, infermieri e OSS e abbandono della sanità territoriale, nonostante gli obiettivi del PNRR, retribuzioni ferme da 30 anni, iniquità territoriale nell’accesso alle cure, peggioramento delle prestazioni sanitarie, allungamento delle liste d’attesa, l’aumento ella povertà sanitaria: la situazione è resa ancora più grave dalla scelta di sottrarre risorse al Fondo sanitario nazionale per destinarle alla sanità privata. È una strategia per rendere il pubblico sempre più debole, legittimando tagli futuri. Ho inoltre criticato il mancato superamento del tetto di spesa per il personale sanitario e l’assenza di un piano concreto per fermare la “fuga” dei professionisti verso l’estero o il privato. Il Governo non ha alcuna intenzione di rafforzare il personale sanitario. Anzi, pensa di sostituirlo con contratti precari e senza prospettive. È inaccettabile.

Un appello alla responsabilità

Ho infine rivolto un appello alla responsabilità collettiva del Parlamento: il diritto alla salute, come ha ricordato anche il Presidente Mattarella, è un pilastro della nostra democrazia. Chiudere gli occhi oggi significa tradire i più fragili domani. Il tempo delle parole è finito. Servono risorse, coraggio e scelte nette per salvare la sanità pubblica. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte.