Dignità e coraggio a Bibbiano
Da Bibbiano, una lezione di dignità e coraggio
Nella giornata di mercoledì 9 luglio, il Tribunale di Reggio Emilia ha emesso le sentenze riguardanti il processo per l’inchiesta “Angeli e demoni“. Credo che le sentenze non vadano commentate, ma vadano, prima di tutto, rispettate. Eppure, nonostante le assoluzioni, si continuano a leggere interventi e parole gravissime, espressi da chi, davvero e nonostante tutto, non ha la minima vergogna. E non si può tacere.
La vicenda di Bibbiano, paradigmatica
La vicenda di Bibbiano ha segnato un punto di non ritorno nella becera e violenta strumentalizzazione politica, cui io non mi voglio accodare – e sappiamo benissimo chi è stato – proprio perché penso che la politica sia altra cosa. Alla luce della sentenza – e come ho sempre fatto – il mio primo pensiero è dunque andato all’intera comunità di Bibbiano, che ha sopportato attacchi pesantissimi, che hanno generato ferite nel tessuto sociale e nelle relazioni davvero molto difficili da sanare, ma che ha saputo resistere, restando unita, offrendo a tutti una grande lezione di dignità e impegno.
A fianco dei servizi e della famiglie affidatarie
Sono poi al fianco delle tante famiglie che accolgono i bambini e le bambine vittime di violenze e lo hanno sempre fatto con enorme generosità: a tutte loro, in questi anni umiliate da una propaganda insensata e durissima, vanno la mia vicinanza e il mio abbraccio. Occorre fare una riflessione sulla delegittimazione cui è stato sottoposto l’intero sistema dei servizi. Altro che “affidi zero”: le fragilità, le emarginazioni, le povertà, vanno affrontate per trovare, insieme, soluzioni. Questa è politica, questo è fare politica: il resto è solo populismo inutile, con cui riempirsi ignobilmente la bocca giusto per ottenere qualche voto in più, nell’immediato.